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11/12/24

Badge e tessere di riconoscimento in edilizia: 18 esperienze europee a confronto

Pubblicata la mappatura delle carte di identità sociale dell’edilizia per il progetto SIDE-CIC, preparata con il contributo della CNCE

E’ da poco online, sui siti delle parti sociali europee dell’edilizia e nella sezione dedicata al progetto SIDE-CIC della CNCE, la mappatura delle carte di identità sociale dell’edilizia condotta dalla CNCE e dall’Associazione Europea degli Enti Bilaterali (AEIP), insieme alle parti sociali europee del settore, EFBWW e FIEC.

Il lavoro, prosecuzione e aggiornamento di un precedente studio del 2015, è consistito nella mappatura di 18 “carte” in 16 paesi europei, dettagliandone obiettivi e caratteristiche in maniera funzionale alla seconda fase del progetto, durante la quale le parti sociali europee e l’AEIP metteranno a punto con il supporto di una squadra di esperti una ipotesi di interoperabilità internazionale degli schemi esistenti che affronti sia gli aspetti tecnici che legali.

Dalla mappatura emerge un quadro variegato. Come anticipato nell’articolo pubblicato ad ottobre su Edilinews (num. 33), gli autori hanno classificato le carte ai fini dell’analisi in tre tipologie: le carte “sociali”, intese come strumenti di verifica del rapporto di lavoro, i “badge”, per la tracciatura delle presenze in cantiere, e le carte “per la formazione”, pensate per validare il bagaglio formativo e, in alcuni casi, la carriera del lavoratore.

Le tre tipologie vanno intese come “modulari” e “modulabili” nelle migliori esperienze, laddove le carte si prestano a funzioni diverse o ad integrazioni utili per l’azienda.

Ad esempio, la carta BTP francese, intesa principalmente come “carta sociale” in quanto strumento per l’identificazione immediata del datore di lavoro e del rapporto di lavoro da parte degli ispettori, può funzionare anche come badge, qualora le aziende attivino tale funzione, con il relativo flusso di dati che rimane separato rispetto alle informazioni a disposizione delle autorità ispettive.

La medesima opzione è disponibile per la carta STATREG, promossa dall’Associazione dei costruttori lituana, la cui funzione principale è di evidenziare le competenze certificate del possessore.

Tra gli esempi di maggiore interesse si annovera anche la carta svedese ID-06, che consente di controllare all’accesso in cantiere l’adeguata formazione dei lavoratori rispetto alle attività previste e di scaricare report statistici ad uso delle imprese, e la carta finlandese Vallti, che si presta all’integrazione con varie API, utili a facilitare la gestione stessa da parte dell’azienda di diversi adempimenti amministrativi.

L’Italia figura nel rapporto con il tesserino di riconoscimento previsto dal Testo Unico sulla Sicurezza, unico strumento tracciato che non presenta alcun elemento di digitalizzazione, e con la CIPE, prevista dagli ultimi rinnovi contrattuali e inserita tra le carte in fase di sviluppo insieme alla carta olandese e a quella cipriota. Tipico esempio di badge, la carta cipriota ha l’ambizione di tracciare l’orario di lavoro per tutti i dipendenti, ponendosi come forma di contrasto al lavoro grigio e mutuando l’esperienza della piattaforma “ERGANI” introdotta in Grecia, non approfondita in quanto esterna al perimetro dell’edilizia.

Il rapporto integra una panoramica delle carte nazionali con alcune esperienze territoriali, esplorate a titolo di esempio per la municipalità di Copenaghen, e per le esperienze italiane delle Casse Edili di Reggio Emilia e di Latina, presentate altresì nel corso di una conferenza internazionale di progetto tenutasi presso l’INPS il 28 febbraio 2024. I badge introdotti dalle nostre Casse rappresentano un interessante esperimento per la tutela del lavoro regolare e della leale competizione tra le imprese in linea con la missione dei nostri enti.

Tra le considerazioni generali che emergono dallo studio: l’utilizzo delle carte come strumenti di trasparenza nel settore delle costruzioni, anche a beneficio della gestione degli appalti e della sicurezza; il ruolo delle parti sociali e degli enti bilaterali, che in diversi paesi gestiscono le carte su mandato dei contratti collettivi o della legge; le differenze nel campo di applicazione, in genere riferito al settore edile o, nelle esperienze dei badge, alle imprese attive nei cantieri edili, con particolare attenzione alla definizione delle relative eccezioni, anche in materia di posizione e professione lavorativa; il ruolo dell’innovazione digitale, che consente di integrare funzioni digitali con investimenti ridotti (ad esempio sfruttando i QR code). Questo ultimo aspetto non deve portare a sottovalutare questioni di particolare importanza quali l’interconnessione con i database che consentono di importare e verificare le informazioni necessarie al rilascio della carta, ad esempio su distacco o validità dei permessi di soggiorno, nonché la struttura e la gestione degli accessi ai database della carta stessa, che spesso rappresentano il vero valore aggiunto per le autorità ispettive e per le imprese.